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Olanda-Italia 3-0: esordio amaro per gli azzurri a Euro 2008

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Messaggio Da ^^Walker^^ Mar Giu 10, 2008 10:03 am

BERNA - Lo ammettiamo: ci siamo sbagliati un po' tutti. Questa Olanda non è una squadra priva di personalità, troppo giovane e inesperta per reggere un'importante competizione internazionale. È una buona, anzi, un'ottima squadra. Non è da tutti rifilare 3 gol alla Nazionale azzurra, anche se i tempi del Muro di Berlino sono ormai lontani. L'assenza di Cannavaro in difesa si è sentita tutta, e la prova della coppia Materazzi-Barzagli ha lasciato davvero a desiderare. Troppo velocemente l'Olanda era stata archiviata ancor prima di giocare con gli infortuni di Babel e Robben, e bravo è stato Marco Van Basten a procedere a fari spenti, addirittura ostentando modestia per la tenuta della sua squadra. Invece sembra che i temibili "Oranje", per anni al vertice del movimento calcistico europeo, siano tornati. Attacco e difesa come una cosa sola: un team, quello arancione, che procede all'unisono, quasi fosse una squadra di club. Un'Italia che è stata sovrastata sia sul piano tecnico che su quello fisico, oltre che sulla lucidità in fase di palleggio. Gli Arancioni sono sembrati i campioni consumati, gli azzurri degli impacciati novellini, tranne che per i primi venti minuti iniziali e in uno sprazzo di secondo tempo (dopo le sostituzioni).

Donadoni manda in campo Zambrotta sulla fascia sinistra e Panucci a destra, un centrocampo in formato Milan, con Ambrosini preferito a De Rossi, Luca Toni punta centrale, sostenuto da Di Natale e Camoranesi. La gara parte subito a ritmo sostenuto, con un'Italia che prova a prendere in mano la partita grazie ad alcune giocate di Totò Di Natale e un certo possesso palla. Intorno al 20' comincia a farsi vedere l'Olanda, prima con Van der Vaart e poi con Van Nistelrooy, pericoloso in più di un'occasione. Gli Arancioni cominciano a macinare gioco: inizia a mettersi in evidenza Sneijder, dai cui piedi passerranno tutte le principali azioni degli Oranje. Sull'altro versante solo Di Natale prova a sorprendere la difesa arancione con qualche giocata al volo e alcune aperture a volte imprevedibili. Van Nistelrooy comincia a prendere dimestichezza con la porta di Buffon, prima sfiorando un pallone di testa e poi correggendo in rete, da una posizione alquanto dubia, un tiro olandese scagliato in porta. È la prima tegola su Donadoni, in una serata certo molto povera di motivi di soddisfazione. Il ct si fa scuro in volto, mentre la gioia delle migliaia di tifosi olandesi (più numerosi degli italiani) esplode irrefrenabile e l'arancione sulle magliette sembra farsi sempre più carico e sgargiante. Gli azzurri soffrono la velocità degli uomini di Van Basten, nettamente più giovani, e subiscono il contropiede avversario: e anche questa è una novità per la difesa dell'Italia. Il gol di Sneijder è un capolavoro di rapidità e coordinazione, al termine di un'azione in velocità. Prima della pausa c'è ancora tempo per un guizzo di Van Nistelrooy, che lanciato a tutta velocità a rete trova Buffon sulla sua strada. L'Olanda è padrona del campo, sempre più rapida e pericolosa.
Nel secondo tempo Donadoni manda in campo Fabio Grosso, che va ad occupare la fascia sinistra (esce Materazzi e Zambrotta e Panucci si spostano), Antonio Cassano e Alex Del Piero. Proprio lo juventino si rende subito pericoloso con un tiro in porta parato dal suo ex compagno di club Edwin Van der Saar. Il barese scodella, invece, una palla smarcante per Toni, che però non vede la porta. L'ingresso di Cassano, in particolare, dà spunto e vivacità per un attimo alla manovra azzurra, fino al colpo del ko firmato da Van Bronckhorst. Van Basten ha ancora il tempo per sostitire Kuyt con Afellay, che fa subito tremare Buffon colpendo una traversa.

Non c'è niente da fare, la sconfitta è pesante e potrebbe avere conseguenze anche nello spogliatoio. Parte del lavoro di Donadoni, da qui a venerdì – quando gli azzurri incontreranno la Romania che ha impattato con la Francia – sarà nel far recuperare al gruppo fiducia in se stesso dopo la lezione di ieri. E poi dovrà charire, il tecnico, alcuni punti non completamente limpidi sulla Nazionale che ha in mente. Cercando, prima di tutto, la formula per chiudere le brecce in difesa. Altrimenti che Italia sarebbe? Non tutto è ancora perduto, anche se il passo falso è stato fatto e siamo ultimi nel girone. Ma qualcosa dal cappello a cilindro si può ancora estrarre... Auguri ct.

^^Walker^^
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